Li ho già scritti sul libro ma essendo ringraziamenti sentiti li riporto anche qui.
Le persone a cui attraverso l’autore questo romanzo deve qualcosa sono tante che sarebbe impossibile elencarle tutte, quindi questi brevi ringraziamenti si limiteranno a quelli che hanno avuto un impatto diretto sulla realizzazione.
Grazie a mia moglie Gemma per l’aiuto con la documentazione storica e per aver suggerito alcuni ritocchi alla prima versione.
Grazie a Diego per aver addentato i primi assaggi per vedere se erano digeribili.
Grazie a Natale (aka @3hillhook su Twitter, aka @VecioBaeordo altrove in rete) per essere stato il mio primo lettore del romanzo completo e per avermi segnalato diversi passaggi da migliorare.
Grazie ad Alberto “Bebo” Guidetti per aver scritto una prefazione che fa commuovere, in tutti i significati del termine.
A quelli già stampati ne aggiungo acluni altri, iniziando da due che nella confusione del pre-stampa avevo dimenticato: Grazie a Sara per la consulenza medica e a Lucas e per quella sull'architettura di fine '800.
E poi, non guardando alla realizzazione del libro ma al comunque importante contorno, grazie a Davide e Ileana per "Trentamila morti più tre", grazie a Simone per il lancio su Carmilla e a Daniele per quello su Maz,, grazie a Dario e Gianlu per l'intervista a radioblackout e a @LouPalanca 1 per la recensione (pubblicata anche quella su Maz Project).
E per finire grazie a tutti quelli che lo leggeranno, e ancora di più a chi vorrà commentare, qui o su anobii
P.S: A quanto mi risulta la distribuzione sta andando molto a rilento, me ne scuso e chiedo pazienza.
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26 aprile 2016
30 marzo 2016
Prefazione
Da ieri Rossa come una ciliegia è uscito ufficialmente, si può comprare o ordinare in libreria o online (vedi colonna destra).
Per accompagnare l'uscita pubblico anche qui la prefazione scritta da "Bebo" Guidetti. Si dice che "La prefazione è quella cosa che si stampa per prima, si scrive per ultima e non si legge mai", nel novanta per cento dei casi sono daccordo, ma in questo faccio un'eccezione perchè quella che ha scritto Guidetti per il romanzo suona davvero in modo molto diverso da una prefazione tradizionale, e vale davvero la pena.
Anche se di questo ci si rende conto meglio avendo letto il libro, quindi mi sa che dovrete proprio leggerlo...
Cara Ann,
avrei avuto bisogno forse anche io di scriverti, di avere sogni più rivoluzionari, sogni più rossi delle ciliegie stesse. Ho pensato spesso che avrei dovuto osare di più, ancora che scrivo queste righe ci sono occhi verdi su cui osare di più e mi manca sempre un guizzo in più. Qualcosa. Resta sempre troppo poco tempo tra le dita, scorre lungo i bordi delle cose come diceva Mimì con i Massimo Volume, tra ritagli di carta, marciapiedi, polvere del presente che diventa già passato.
Se fosse possibile non soffrire ed evitare ogni giorno i drammi e le atrocità sarebbe forse priva di alcuni sensi questa vita, ed un plotone di possibilità è quello davanti cui ci schieriamo ogni giorno e che immancabilmente recriminiamo, un recinto di piccole infelicità infondate che esistono solo nel mondo dei nostri pensieri. Come rianalizzare costantemente ciò che poteva essere e che non è, che forse non sarà. Sarebbe stato da combattere tutto con più forza, con i pugni più chiusi e gli occhi più aperti, con il cuore più in ascolto a pompare questo sangue rosso che molte volte sembra essere più nero che rosso, più disperazione che ciliegie.
C’è bisogno di prendere il coraggio a due mani e se le mie non basteranno, Ann, chiedo le tue mani bianche per aiutarmi.
Alberto “Bebo” Guidetti
Per accompagnare l'uscita pubblico anche qui la prefazione scritta da "Bebo" Guidetti. Si dice che "La prefazione è quella cosa che si stampa per prima, si scrive per ultima e non si legge mai", nel novanta per cento dei casi sono daccordo, ma in questo faccio un'eccezione perchè quella che ha scritto Guidetti per il romanzo suona davvero in modo molto diverso da una prefazione tradizionale, e vale davvero la pena.
Anche se di questo ci si rende conto meglio avendo letto il libro, quindi mi sa che dovrete proprio leggerlo...
Cara Ann,
avrei avuto bisogno forse anche io di scriverti, di avere sogni più rivoluzionari, sogni più rossi delle ciliegie stesse. Ho pensato spesso che avrei dovuto osare di più, ancora che scrivo queste righe ci sono occhi verdi su cui osare di più e mi manca sempre un guizzo in più. Qualcosa. Resta sempre troppo poco tempo tra le dita, scorre lungo i bordi delle cose come diceva Mimì con i Massimo Volume, tra ritagli di carta, marciapiedi, polvere del presente che diventa già passato.
Se fosse possibile non soffrire ed evitare ogni giorno i drammi e le atrocità sarebbe forse priva di alcuni sensi questa vita, ed un plotone di possibilità è quello davanti cui ci schieriamo ogni giorno e che immancabilmente recriminiamo, un recinto di piccole infelicità infondate che esistono solo nel mondo dei nostri pensieri. Come rianalizzare costantemente ciò che poteva essere e che non è, che forse non sarà. Sarebbe stato da combattere tutto con più forza, con i pugni più chiusi e gli occhi più aperti, con il cuore più in ascolto a pompare questo sangue rosso che molte volte sembra essere più nero che rosso, più disperazione che ciliegie.
C’è bisogno di prendere il coraggio a due mani e se le mie non basteranno, Ann, chiedo le tue mani bianche per aiutarmi.
Alberto “Bebo” Guidetti
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